Negli ultimi anni la scuola
e gli insegnanti sono stati umiliati e colpiti con continui tagli e con riforme
che hanno creato disagi e disuguaglianze enormi. L'Italia ha un gran bisogno di
scuola e investimento nei saperi. Non possiamo accettare che ogni sei mesi
arrivi uno schiaffo alla scuola, ne' in termini materiali ne' in termini
immateriali.
La scuola paga errori fatti
negli ultimi anni, ma ora è il momento mettere un punto e dire con chiarezza che
non c'è democrazia senza istruzione. Per questo motivo nella prossima
legislatura bisognerà fare una ragionamento di tipo costituente per mettere in
sicurezza un sistema barcollante e per restituire dignità e risorse
alla scuola pubblica e ruolo, rilievo e dignità agli insegnanti.
Se c'è un settore per il quale è giusto che altri ambiti della
spesa statale rinuncino a qualcosa, è quello della formazione dei nostri
giovani: la scuola, l'Università, la ricerca. L'istruzione e la ricerca sono gli
strumenti più importanti per assicurare la dignità del lavoro, combattere le
disuguaglianze, dare forza e prospettiva allo sviluppo.
Consapevoli del momento
difficile che vive il Paese, della disparità fra Regioni italiane, di una crisi
che colpisce soprattutto le famiglie, tuttavia, non possiamo perdere di vista i
nostri grandi obiettivi sul tema scuola. Perché l'istruzione torni ad essere il
grande ascensore sociale di cui l'Italia ha bisogno, il luogo di formazione
della coscienza civica dei cittadini, occorre:
1. Assegnare un
organico funzionale stabile per almeno un triennio ad ogni
scuola.
2. Un piano pluriennale per
estendere la rete di asili nido e raggiungere l'obiettivo del
33% di copertura dei posti imposto dall'Europa.
3. Cancellare il Maestro
unico della Gelmini per riportare in vetrina i gioielli di famiglia del sistema
scolastico italiano: tempo pieno e modulo a 30 ore con le
compresenze nella primaria.
4. Scuole aperte
tutto il giorno, per permettere agli studenti di studiare a scuola da
soli o in compagnia, per fare sport, musica e teatro.
Perché le scuole diventino il cuore di quartieri e
città.
5. Lotta alla
dispersione scolastica, perché nessuno sia
lasciato indietro. Dimezzare la dispersione come chiede l'Europa 2020 richiede
interventi mirati, percorsi individualizzati, tempi distesi per
l'apprendimento.
6. Un piano
straordinario per l'edilizia scolastica. Oggi il 64% delle scuole non
rispetta le norme di sicurezza. E' una vera emergenza nazionale. Servono
interventi urgenti:
- allentare il patto di
stabilità interno per quegli enti locali che investono nella
ristrutturazione o nella edificazione di nuove scuole, incentivando la
costruzione di scuole con ambienti di apprendimento innovativi ed eco
sostenibili.
-rifinanziare la nostra legge 23, che permetteva
un'accorta pianificazione degli interventi di concerto con gli enti
locali
-
offrire ai cittadini e alle cittadine la possibilità di destinare l'8
x mille dello Stato, in modo mirato all'edilizia scolastica.
7. Rilanciare
l'istruzione e la formazione tecnica e professionale,
perché siamo stati un grande paese industriale, quando
abbiamo avuto i grandi periti industriali.
Questa è l'idea di scuola
che abbiamo, che è al centro della mia campagna per le primarie e sarà in cima
all'agenda di governo quando toccherà a noi. Solo riconoscendo il
valore vero dell'istruzione e dell'insegnamento nella costruzione di una
coscienza morale, etica e democratica possiamo davvero rinnovare il nostro
Paese.
Per questo ti chiedo di
riconfermami la tua fiducia per il ballottaggio di domenica 2
dicembre.
Pier Luigi Bersani
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